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Subsonica




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Альбом Subsonica


L'Eclissi (2007)
2007
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Come gli adesivi che si staccano
Lascio che le cose ora succedano
Quante circostanze si riattivano
Fuori dai circuiti della volontà.

Come il vento gioca con la plastica
Vedo trasportata la mia dignità.

Oggi tradisco la stabilità
Senza attenuanti e nessuna pietà.
Oggi il mio passato mi ricorda che
Io non so sfuggirti senza fingere.

E che non posso sentirmi libero
Dalla tua corda, dal tuo patibolo.

E un'altra volta mi avvicinerò
Alla tua bocca mi avvicinerò
E un'altra volta mi avvelenerò
Del tuo veleno mi avvelenerò.

Come gli adesivi che si staccano
Come le cerniere che si incastrano
Come interruttori che non scattano
O caricatori che si inceppano

Io tradisco le ultime mie volontà.
Tutte le promesse ora si infrangono.

Penso ai tuoi crimini senza pietà
Contro la mia ingenua umanità.

Scelgo di dissolvermi dentro di te
Mentre tu saccheggi le mie lacrime.

E sarò cieco, forse libero
Solo nell'alba di un patibolo.
Dentro una storia senza più titolo
Scegliendo un ruolo senza credito
Strappando il fiore più carnivoro
Io cerco il fuoco e mi brucerò.

E un'altra volta mi avvicinerò
Alla tua bocca mi avvicinerò
E un'altra volta mi avvelenerò
Del tuo veleno mi avvelenerò

. . .


Casa
Strade
Tetti di notte
Luna
Treno
Suoni distanti
Prati
Auto
Giorni lontani
La corrente lungo i cavi spenti.
Chiudere gli occhi e poi
Ali scure tagliano il cielo.
Scosse
Grida
Ecco le bombe
Quella
Foto
Mentre sorridi
Padre
Madre
Giorni distanti
La sirena grida coi suoi denti.
Chiudere gli occhi e poi
Ali scure tagliano il cielo.
Trema l'aria, tagliano il cielo.
Fumo
Pianti
Echi pesanti
Voci
Fuoco
La mia paura
Penso
Quanto
Siamo distanti
La sirena strilla contro il buio.
Chissà cosa rimarrà domani.

. . .


Gelidi tramonti
Un tempo erano fuoco sulla terra.
Pallidi orizzonti
Le ceneri di un tempo che dovrà finire.
Gelidi i tuoi occhi:
Due orbite in un cielo senza luce.
Nel tuo cuore il vento
L'eclissi di una sazia e spenta civiltà.
Questo vuoto esploderà, esploderà
Muoiono le stelle
Tra gli ultimi bagliori e un assordante nulla.
So che non mi senti
Noi ci riscalderemo tra i rottami ardenti.
Quando il vuoto esploderà, esploderà
Perché il vuoto esploderà, esploderà
Questo vuoto esploderà, esploderà
Gelidi tramonti
Un tempo erano fuoco sulla terra

. . .


Forse quel silenzio d'immondizia in cortile
Forse quel destino spento da incatenare
Dentro un giorno sempre uguale
Quelle luci fredde o una corsia d'ospedale.
Via da questi luoghi, via da vecchie paure
Via da questi sguardi e dalla noia volgare
Via dal pregiudizio, gonfio di violenza
Dalle polveri sottili dell'indifferenza.
Come il fiore troppo raro
Di un'intelligenza condannata a sfuggire.
Libera quanto basta per
Dare alla tua strada un nome e l'ultima risposta.
Via da chi rinuncia e non ti lascia tentare
Via da chi ti infanga e non rinuncia a mentire
In tutti quei ricatti stesi ad aspettare
Nel dispositivo umano definito amore.
La sconfitta è un'eleganza
Per l'ipocrisia di chi si arrende in partenza.
Libera quanto basta per.

. . .


Nel cuore di un'eclissi tu risplenderai.
Dentro quella piccola anima blu.
Il centro della fiamma è un livido,
È un peccato acceso che danzerà
riscaldando ombre dietro di noi.
Quante combustioni si attivano.
La tua pelle ha il gusto di eternità
Nel piacere acuto di un gemito.
Finché il sole fermerai
Qui nel buio solo noi
Finché il sole coprirai
Solo buio, solo noi
Finché il sole fermerai
Finché il buio, finché noi…
Il cuore della fiamma è gelido,
Ma quella lingua accesa ci scalderà.
Non abbiamo niente da perdere
Solo questo amore da sciogliere.

. . .


Le serrande chiuse dal tempo e noi
Nei tuoi occhi i gesti nascosti e poi.

Rami secchi e dietro i cancelli noi
L'innocenza è chiudere gli occhi e poi.

Dammi un po' di te
La parte più dolce
Prendi un po' di me
Respira più forte.

Facevamo un gioco da grandi noi.
Giocavamo a prendere il vento e poi.

Forse non lo sai che quei giorni non tornano più
Tornerà a cercarti ancora lì
Mentre insegui sogni che oggi non bastano più
Nei nostri luoghi e nei ricordi.

Quei segreti chiusi d'inverno e poi
Le paure, il tempo là fuori e noi.

Che viviamo un giorno da grandi noi.
Sapevamo prendere il vento e poi.

Forse non lo sai che quei giorni non tornano più
(Nei nostri luoghi e nei ricordi)
Mentre incolli quelle immagini
(Nei nostri luoghi e nei ricordi)
Mentre cerchi sogni che oggi non bastano più
(Nei nostri luoghi e nei ricordi)
Nei nostri luoghi e nei ricordi
(Nei nostri luoghi e nei ricordi).

. . .


Una notte sbagliata
Uno schianto, l'oscurità.
Una curva sbagliata
Una sorte, l'oscurità.
Un lenzuolo di pietra
Un domani che non verrà
La mia rabbia è scolpita
E ora non mi abbandonerà.
Mentre piango i tuoi occhi
Io ti cerco dentro di me.
Per sentirti più forte
Per urlare più forte
Per soffrire più forte
E respirare più forte
Per amare più forte
Per colpire più forte
E abbracciare più forte
Tutto il tempo che resterà.
La tua stella si spegne
La sua luce viaggia con me
La tua mano è già fredda
Il suo tocco viaggia con me.
C'è un tesoro segreto
Negli abissi dell'anima
Nel tuo volto perduto
Nella rabbia che esploderà.

. . .


Chiazze di sangue, giornate di sole
Le dita sull'asfalto, l'arma già scarica.
Giovane vita in un gesso sottile
Tutto finisce, in terra resta una sagoma.

Fanti e pedine, scacchiere di morte
La merce nel sistema è l'unica regola
Rischiare tutto e non essere niente
Nel male scuro che travolge ogni pietà.

L'aria è più pesante che mai quando un fantasma ci ruba l'ossigeno
Quando il futuro è solo piombo su queste città
Sotto una cupola che sembra la normalità.
L'aria è più pesante che mai e brucia tanto che manca l'ossigeno
Troppi silenzi in quel cemento che già sanguina
Troppe speranze nel mirino che ora luccica.

Se un sogno non raggiunge neanche il mattino
Se le illusioni sono scorie di umanità
Come fare a coniugare un verbo al futuro
Quando il futuro è solo appalto di tenebra.

Dentro una terra di sole e veleni
C'è un paradiso infestato dai demoni
Spettri temuti con nomi e cognomi
Che tremano solo di fronte alla verità
Quella del coraggio di chi sfida l'oscurità,
Quella di chi scrive denunciando la sua realtà,
Le anime striscianti che proteggono l'incubo
Sotto la scorta di un domani che scotterà.

. . .


Battiamo il nostro tempo ad alta voracità.
Surriscaldiamo il piatto, tanto poi si vedrà.

La luce dello schermo è come un parabrezza
Lanciato verso il miele della celebrità.
Guarda gli insetti che volteggiano nel nulla
Schiacciarsi contro i sogni e in tutto ciò che resta
Di un sacrificio collettivo della testa.

Guarda gli dèi della finanza fare festa
Al nuovo illusionista mente diabolica
Trasforma le sue quote in salsa di nuvole
Avvelenando un cielo sempre più fragile
Per poi crollare a terra senza più favole.

Senza domani adesso
Non ci riesco.

Emanciparsi dalle favole non basta
Lei scioglie i sentimenti in acido di realtà
Lo specchio rotto del futuro è ciò che resta
Contatti a termine secondo necessità
Offre le labbra a un altro rospo poi si vedrà.

Maschile singolare, principe di festa
Iniziazione presso Mamma DMA
Piacere, siamo tutti esperti di chimica
Non disperdiamoci in eccessi di umanità
Fammi leccare la tua pelle di bambola.

. . .


Le tue dita fredde puntano sul mio cuore
Le tue labbra strette sono un taglio sottile
Stringo le mie spalle senza niente da dire.
Si alza la corrente e ora ti vedo svanire
Un punto all'orizzonte di una riva sottile
Le onde son già cariche di cose da dire.
Soffia sui miei alibi
Soffia sui rimpianti
Il vento soffia e scivola sul tempo che ci resta.
Dopo aver guardato affondare il tuo cuore
Dopo aver permesso al tempo di giudicare
Stringo le mie spalle senza niente da dire.
Piove sui miei alibi
Piove sui rimpianti
L'acqua scorre e scivola sul tempo che ci resta.
Scorre sui tuoi alibi
Scorre sui rimpianti
Scorre su di noi

. . .


Se ho paura a sentire il silenzio
Se non riesco a raschiare il ricordo
Quella voce scura dentro me
È una porta chiusa dentro me.

Quella porta è un dolore lontano
Che nessuno doveva vedere
Quando quelle mani su di me
Quella bocca scura su di me.

Se ho paura a sentire il silenzio
Se non riesco a tagliare il ricordo
Quella voce scura dentro me
È una porta chiusa dentro me.

Quella porta è un dolore bambino
Che nessuno voleva ascoltare
Forse non capivo quello che
Non osavo chiedere il perché.

È di nuovo qua
So cosa farà
Quelle mani su di me
Fiato sporco su di me.

Dice è come un gioco
Dice che è per poco
Che non fa così male
E non si può scappare
Che non si può scappare

Cane nero ritorna nel sonno
Devo urlare per prendere fiato
Quelle mani scure su di me
Quella bocca sporca su di me.

Quante volte gridando nel sonno
Per strapparmi di dosso il ricordo
Quella porta chiusa intorno a me
Quella voce chiusa dentro me.

Quante volte ho gridato nel sonno
Per sentirmi di nuovo al sicuro
Quella porta chiusa intorno a me
Quella voce scura dentro me.

Se ho paura a sentire il silenzio
Se non riesco a raschiare il ricordo
Quella porta chiusa intorno a me
È una porta chiusa dentro me.

Quella porta è un dolore bambino
Che nessuno voleva vedere
Mentre non capivo quello che
Non osavo chiedere il perché.

Dice è come un gioco
Dice che è per poco
Non posso raccontare
E non si può scappare
Qui non si può scappare

. . .


Resto fermo e nascosto
Nell'apnea di un fondale.
Nella cuora del tempo
Che continua a scadere
Sulla pelle ammaccata
Il mio regalo per te.
Non vedo più nessun male che mi possa ferire
Almeno per stanotte non c'è nessun dolore.
Lo stagno pronto a specchiarmi
È un abisso per me
Che ricambia lo sguardo
Che mi parla di te.
Sulle nocche ammaccate
Il mio regalo per te.

. . .


Visto da qui lo spazio sembra immobile
Come in attesa che cada qualcosa in più.
Crateri che io non avevo visto mai
Dove si annidano i demoni e gli angeli.
Oggi io e te siamo comete instabili,
Luci intrecciate che fendono oscurità.
Le tue braccia io riscalderò
Finché avrò fiato
Io soffierò via le tue nuvole.
Tra tempeste ed eclissi,
Le galassie e i riflussi,
Tra deserti e ghiacciai
Il mio sole, il mio sole, il mio sole
Sarai.
E sono qui a immaginare anche per noi
Un tempo sospeso
Un frammento di eternità.
Quanto di te
Per sempre acceso viaggerà.
Le curvature del tempo
Ci attendono.
Ma se adesso tu
Resti con me finché avrò fiato,
Soffierò via le tue nuvole.
Tra tempeste ed eclissi,
Le galassie e i riflussi,
Nei crepuscoli so
Che il tuo sole, il tuo sole, il tuo sole sarò.

. . .


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